Comunicare con le piramidi - Il Cielo di Nut

Vai ai contenuti

Menu principale:

Comunicare con le piramidi

Piramidi

Un utilizzo poco noto della piramide è quello che la vede, insieme al pendolo di Thot, quale strumento di comunicazione a distanza, un vero e proprio telegrafo dell’antichità…
André de Belizal e Paul Morel ne descrivono le caratteristiche in un articolo, di cui riportiamo un estratto in questa pagina.
Come sappiamo, una piramide orientata con un lato verso Nord emette verso le diverse direzioni delle vibrazioni-colore ben precise:
Lato Nord: Verde Positivo nel centro, Giallo verso lo spigolo sinistro e Blu verso lo spigolo destro;
Lato Est: Viola nel centro, Indaco verso lo spigolo sinistro e Ultravioletto verso lo spigolo destro;
Lato Ovest: Rosso nel centro, Arancio verso lo spigolo sinistro e Infrarosso verso lo spigolo destro;
Lato Sud: Verde Negativo nel centro, Nero verso lo spigolo sinistro e Bianco verso lo spigolo destro.



Se facciamo girare volontariamente sopra una piramide un pendolo Egizio, stiamo caricando ciò che viene posto al suo interno. Se poniamo ad esempio un rettangolo di carta assorbente (bianco e pulito), questo si caricherà di una vibrazione verde negativo, onda portante per eccellenza che caratterizza la base della piramide. Se però nel fare questo appoggiamo un dito su un lato o su uno spigolo della piramide (ricordiamo che deve sempre essere orientata), “selezioneremo” l’onda-colore corrispondente alla zona su cui il dito è appoggiato, e la nostra carta assorbente si caricherà di quella vibrazione, e solo di quella. In altre parole, se facciamo girare in senso orario il pendolo di Thot sopra la punta della piramide e appoggiamo un dito dell’altra mano ad esempio sul centro del suo lato Ovest, il foglietto di carta assorbente sarà impregnato della vibrazione Rosso.

Ma come sfruttare queste proprietà di emissione
per “comunicare” a distanza con un’altra persona?


Il nostro corrispondente deve disporre di una piramide identica, orientata nello stesso modo, e di un secondo Pendolo Egizio. Deve inoltre avere un pezzo di carta assorbente delle stesse dimensioni e forma di quello utilizzato per l’emissione, che posizionerà al centro della sua piramide. E’ necessario, per maggiore precisione, che ciascun corrispondente aggiunga all’interno della propria piramide un testimone del compagno (ad esempio un pezzettino di carta con il nome scritto sopra, meglio se precedentemente valorizzato al Decagono).
La distanza tra il punto di emissione e quello di ricezione non ha alcuna influenza, e la trasmissione può avvenire quindi anche tra punti lontanissimi l'uno dall'altro.
Il ricettore terrà il pendolo sospeso al di sopra della sommità della piramide, in attesa; il pendolo indicherà, con la direzione che assumerà la sua oscillazione, le zone della piramide che corrispondono ai colori via via trasmessi. Ma la cosa più interessante è che la carta assorbente posta all’interno della piramide si impregnerà delle stesse vibrazioni, mantenendole per circa una settimana.
In questo modo il ricettore, anche in momenti successivi, potrà decifrare quali colori e in quale ordine sono stati inviati dal trasmettitore. La decifrazione, dopo che la carta assorbente è stata caricata sotto piramide durante la trasmissione, potrà essere fatta anche con il pendolo universale PU6, in questo caso senza l'ausilio della piramide. Questo pezzo di carta, all’apparenza bianco e privo di qualunque contenuto, cela infatti nella sua struttura energetica un messaggio, che in esso è stato “registrato” per via sottile (magnetica?). De Belizal e Morel lo hanno battezzato proprio per questo “Magnetogramma”.

Trasmettere delle vibrazioni-colore non è tuttavia sufficiente a comunicare effettivamente un messaggio; è dunque necessario tradurre questa tastiera di segnali in un alfabeto comprensibile.
In base alle esperienze fatte sembra però che gli alfabeti occidentali non siano adeguati, forse perché troppo convenzionali. Pare invece che un alfabeto ideografico o geroglifico, che parla quindi per immagini, sia molto più efficace. Ecco che la scelta di questo alfabeto simbolico, che rimanesse comunque affine alla nostra mentalità, è caduta sui simboli astrologici. Ciascuno dei 12 segni corrisponderà pertanto ad uno dei 12 colori emessi dalla piramide (tre per ogni lato), e a questi si aggiungeranno le suddivisioni più fini in tre decani di ciascun segno zodiacale, il che in totale fornirà 36 possibili "segni" ideografici con cui comporre i nostri messaggi.
A questo punto, possiamo creare una tabella di corrispondenze in cui far coincidere ciascuno di questi segnali alle lettere dell’alfabeto, ai numeri, ai segni di interpunzione, e perché no, anche agli emoticons!!
Il messaggio “inciso” sul foglietto di carta assorbente può essere cancellato in qualsiasi momento, sia dal ricettore che dall’emettitore, facendo ruotare al di sopra il Pendolo Egizio in senso antiorario, quello di “scarica”
Questo potrebbe essere stato il procedimento segreto con il quale gli antichi Egizi comunicavano tra loro a grandi distanze.


Tratto e liberamente tradotto da "Introduction à la Phisique Radiesthésique et
Microvibratoire" di A. De Bélizal e P.A. Morel, ed. Servranx

© 2013 Il Cielo di Nut. Tutti i diritti riservati.
E' vietato riprodurre il contenuto di questo sito senza autorizzazione

Trova i migliori libri sull'Egitto su

 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu